Le associazioni, i sindacati, le aziende, gli enti pubblici e privati che animano e muovono Brescia hanno il proprio centro di progettazione per andare a prendere quei fondi europei che negli ultimi anni sono rimasti per molti versi “intoccabili”. Si chiama associazione Atelier Europeo e i soci fondatori sono pesanti: Forum del Terzo Settore di Brescia, Centro Servizi per il Volontariato, Cgil, Cisl e Consorzio Koinon; Avis e San Vincenzo hanno già accordato il proprio sostegno. Centomila euro il capitale iniziale, una sorta di fondo di rotazione che si intende ricostituire ogni anno grazie ai progetti promossi e finanziati dall’Unione.
L’iter che ha portato alla fondazione ufficiale dell’associazione lo scorso 9 maggio – Festa dell’Europa – è partito circa un anno fa con l’appoggio dello Ster, la Sede territoriale di Regione Lombardia, che ha accompagnato i soci fondatori in questo cammino. Nel frattempo sono stati organizzati due corsi formativi per progettisti sociali particolarmente tarati sulla sconfinata materia dei fondi europei: si vuole insomma essere pronti per la nuova corsa che partirà fra pochi mesi. Nel 2014 inizierà infatti il nuovo settennato della programmazione dell’UE, si apriranno quindi programmi e linee di finanziamento che potenzialmente potrebbero finanziare innumerevoli attività che vengono svolte a Brescia; linee di finanziamento sulle quali, fino ad oggi, il sistema Brescia ha colto pochissime opportunità.
“Il difficile momento che stiamo vivendo – dichiara il presidente Urbano Gerola – ha ridotto drasticamente le risorse che nel bresciano sono a disposizione del non profit per lo svolgimento delle proprie attività. Abbiamo così creato un gruppo di progettisti esperti che si riuniscono periodicamente nell’ “Atelier Europeo” e forniscono gratuitamente aiuto e consulenza alle associazioni per attingere ai finanziamenti europei”. Gratuitamente perché il costo della stesura del progetto non costerà nulla alle realtà proponenti e sarà a carico dell’Atelier che punta sul buon esito e il finanziamento da parte dell’UE . Una progettazione che deve essere quindi programmata ed oculata per portare, in base alle idee progettuali ricevute, ad una cernita di circa venti progetti annui su cui investire tempo e risorse : “per intervenire in maniera efficace – ci raccontano la vice presidente Margherita Rocco e il segretario Angelo Patti – abbiamo già organizzato diversi Focus Group sui temi dei giovani, degli anziani, degli immigrati, dei disabili e altri ancora, a cui sono stati invitati tutti coloro che sul territorio bresciano si occupano di queste tematiche (Associazioni, Enti Pubblici, Cooperative, Parrocchie, ecc.) dando la possibilità ad ogni partecipante di esprimere quelli che ritiene siano i maggiori bisogni sul territorio bresciano sul tema e quali le possibili soluzioni. A noi poi il compito di fare sintesi e di cercare le fonti di finanziamento adatte. Una ricerca che verrà agevolata da Casa Lombardia, la rappresentanza territoriale della nostra Regione con sede a Bruxelles, cuore pulsante e motore delle politiche comunitarie.