Alice ha trascorso 20 giorni a Kokkola in Finlandia per un’esperienza di Volontariato Europeo Breve del progetto “Project Friendship” in cui ha sviluppato workshop sull’amicizia. Leggiamo la sua testimonianza:

Mi chiamo Alice, ho 19 anni e vivo in un piccolo paese in Valle Camonica, in provincia di Brescia. Da sempre sono affascinata dallo scoprire nuovi posti, culture e tradizioni, ed è anche per questo che l’anno scorso ho deciso di iscrivermi al corso di Laurea “Lingue e Culture per il Turismo e il Commercio Internazionale” a Verona.
Ho conosciuto Atelier Europeo e Camoneurope in quarta superiore, durante una giornata di open day dedicata al post maturità. Non sapevo esistessero questo tipo di esperienze e mi hanno lasciato davvero incuriosita. Da quel momento, infatti, ho iniziato a maturare il desiderio di vivere un periodo all’estero di scambio giovanile o di volontariato.
Finalmente, a gennaio 2020 mi si è presentata l’occasione perfetta per poter partecipare ad un progetto di volontariato breve: “Project Friendship” a Kokkola, una cittadina situata a nord-ovest della Finlandia.
Era il progetto perfetto per me: ho sempre voluto visitare i Paesi nordici, la durata (venti giorni) era conciliabile con gli impegni universitari e il tema dell’amicizia, quindi relativo al sociale, era concordante con i miei interessi.
Appena letto l’annuncio, mi sono lanciata impulsivamente in quest’esperienza, cosa davvero strana per me, perché solitamente sono molto razionale e rifletto parecchio prima di prendere una decisione. In quel momento sentivo che era il momento giusto per mettermi in gioco e per uscire dalla mia comfort-zone.

Prima di partire la preoccupazione maggiore era quella di viaggiare completamente sola (è stata la mia prima volta), mentre non ero per nulla preoccupata per la lingua o per l’integrazione con altre persone sconosciute e con diverse abitudini.
Quando sono arrivata, sono rimasta incantata dai bellissimi paesaggi di cui la Finlandia è ricca: la natura e le foreste interminabili sono gli elementi principali e tutto ciò trasmette sensazioni di pace e tranquillità.
Oltre a me, c’erano nove volontari provenienti da Spagna, Lussemburgo, Austria, Romania e Turchia. Fortunatamente, sin da subito ci siamo trovati molto bene e si è creato un gruppo molto unito.  
Abbiamo passato la prima settimana svolgendo attività relative all’on-arrival training, che avevano come scopo la formazione di un gruppo solido e coeso. Queste attività ci hanno permesso di conoscerci meglio e di scambiare informazioni e tradizioni relative ai nostri paesi d’origine. C’era molta sintonia tra di noi e abbiamo creato dei legami molto forti, tanto che continuiamo a sentirci quasi tutti i giorni anche dopo la fine del progetto.
Sempre questa settimana abbiamo visitato Kokkola, una cittadina piccola, tranquilla, molto carina e curata e abbiamo avuto la fortuna di assistere ad uno spettacolo di teatro in centro.

A partire dalla seconda settimana abbiamo iniziato con il lavoro vero e proprio: ci siamo divisi in piccoli gruppi e abbiamo preparato i workshop che avremmo poi dovuto portare in scuole, centri per anziani, disabili e disoccupati.
Diciamo però che l’esperienza non è andata del tutto come avrebbe dovuto: verso la fine della seconda settimana abbiamo riscontrato problemi nella realizzazione del nostro progetto a causa dell’emergenza COVID-19 e, purtroppo, la maggior parte dei nostri incontri sono stati cancellati.
Nonostante ciò, non ci siamo persi d’animo, abbiamo continuato a svolgere attività organizzate dalle nostre tutor e penso che tutto ciò che abbiamo fatto sia comunque servito alla formazione personale di ciascuno di noi.
Ci siamo adattati bene alle varie abitudini e, anzi, abbiamo imparato tanto da ciascuno di noi. Ogni volontario ha cucinato piatti tipici del proprio paese e abbiamo imparato alcuni balli nazionali. Abbiamo poi provato alcune esperienze tipiche finlandesi (ad esempio ice swimming, che consiste nell’immergersi nell’acqua ghiacciata di baie/laghi e alternare con un momento di sauna).
Penso di aver incontrato delle persone stupende, eravamo molto in linea con il tema dell’amicizia data la bella sintonia e lo spirito di gruppo che c’era tra noi.

Consiglio vivamente a chiunque di fare questa esperienza, perché ti arricchisce moralmente e professionalmente. Ora mi sento molto più sicura di me stessa e più indipendente. È una grande ricchezza essere a contatto con varie realtà e potersi misurare con questo tipo di esperienze. So che se ci si trova di fronte ad un ostacolo si può sempre superare e sono davvero contenta di essermi messa in gioco, nonostante alcuni dubbi e preoccupazioni che avevo prima della partenza.
In futuro mi piacerebbe svolgere un’esperienza di volontariato più lunga, sempre nell’ambito del sociale, a contatto con altre persone. Infatti, penso che il modo migliore di imparare sia dalle testimonianze e dall’incontro con il “diverso”, poiché si possono acquisire tantissime informazioni e vivere esperienze che ci si porterà dietro per sempre.
L’ultimo giorno, la nostra work leader ci ha fatto una sorta di intervista sull’esperienza e ci ha chiesto cosa useremo di questo progetto per il futuro: penso che tutto ciò che ho vissuto, tutte le emozioni (sia positive che negative), tutte le persone che ho incontrato e i luoghi che ho avuto la fortuna di vedere siano parte di ciò che mi porterò nel bagaglio per il futuro e che sicuramente mi aiuterà nella vita.

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