Leggiamo insieme la testimonianza di Irene, brillante giovane che ha deciso di prendersi un anno alla fine della scuola superiore. Sta trascorrendo questi mesi in Romania: tra natura e sensibilizzazione di un’attenzione alla sostenibilità ambientale.

Mi chiamo Irene, ho 19 anni e mi trovo attualmente in Romania. Abito in una semplice città molto tranquilla, Râmnicu Vâlcea, capoluogo del distretto di Vâlcea, praticamente al centro della Romania. Sono arrivata lo scorso ottobre e devo dire che mi sono presto trova a mio agio.

Come sono arrivata qui? Durante i miei ultimi mesi di liceo – ove si suppone fossi concentrata solo sulla preparazione all’esame di maturità – una parte di me in realtà non poteva fare a meno di pensare oltre a quel momento e cercare lo stimolo per sperimentare qualcosa di nuovo che potesse aiutarmi a dar senso all’impazienza che sentivo, al desiderio di ampliare i miei orizzonti.

Grazie alla Cassa Rurale Valsabbia Paganella e ad Atelier Europeo sono entrata in contatto con il mondo del Volontariato Europeo ed ho scoperto un progetto riguardante il tema ambientale in Romania. Sembrava fatto per me: aiutare a comprendere e rispettare la bellezza della natura, vivere in uno Stato non sempre preso in considerazione, con altri nove volontari di diverse nazionalità. Penso che la decisione di partire sia stata una delle scelte più belle della mia vita.

Nel mio progetto siamo impegnati nella collaborazione con i due Parchi Nazionali del distretto, per attivare percorsi di promozione e per migliorare sul territorio la segnaletica sui sentieri; abbiamo poi iniziato attività con le scuole locali e attraverso workshops cerchiamo di render gli alunni consapevoli del valore, dell’importanza dell’ambiente e di come ogni piccolo gesto di un singolo individuo possa contribuire al miglioramento dell’ambiente in cui viviamo.
Oltre a ciò abbiamo organizzato anche delle giornate ecologiche per la pulizia di alcune zone della città e ci siamo tutti rimboccati le maniche.
Accanto a questo abbiamo iniziato la creazione di un gruppo Facebook e un profilo Instagram con i quali vorremmo riuscire a stabilire e mantenere un contatto con le persone del posto.

Fare parte di un progetto di volontariato europeo però non significa solo offrire il proprio tempo per un particolare progetto: sono qua con la curiosità e la voglia di conoscere nuove culture, lingue e persone. Con i miei compagni di progetto si sono create delle belle amicizie, viaggiamo alla scoperta di nuovi luoghi e città, impariamo ad essere autonomi, a cucinare ricette da ogni dove e tutto è di stimolo per scoprire sé stessi.

Da una settimana anche noi ci troviamo in quarantena a causa del coronavirus, ma non mi sento triste e nemmeno sola. Sto scrivendo dall’appartamento che attualmente condivido con due ragazze spagnole, una francese e un ragazzo turco, e sebbene nei primi mesi mi sembrasse solo una vecchia casa insignificante, ora queste stanze e queste persone per me significano famiglia e mi sento veramente fortunata nel trovarmi qui.

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