Era l’anno scorso quando Giulia si è rivolta ad Atelier Europeo per trovare un’ opportunità di mobilità europea. A novembre è partita per un progetto di Servizio Volontario Europeo nella magica città di Ranua, Finlandia e ha voluto già dedicarci un breve e intenso racconto della sua esperienza.

 

“Ho imparato a vivere da sola! Qui a Ranua ho una casetta tutta mia, perché sono l’unica volontaria qui.Ho imparato a prendermi cura della mia casa,e durante il corso dei mesi questa diventa sempre più ricca di particolari sembrando sempre più tua.Da dove inizio? Puo’ sembrare buffo raccontarlo ma per me è la normalità, pedalare tutti i giorni per andare al lavoro con più di mezzo metro di neve per terra. Poi ovviamente qui hanno l’ideale che TUTTI gli italiani sanno cucinare benissimo,io sono un danno in cucina,sono capace a cucinare ma non mi piace ,di conseguenza quando mi cimento sono davvero un disastro.dai biscotti con la marmellata esplosi nel forno,a una vellutata di fagiolini e broccoli,le verdure sono state schiacciate in qualsiasi modo con qualsiasi arnese della cucina e il risultato finale assomigliava a una scodella con dentro rigurgito di neonato.Sopravviverò giuro!   

                                                                                                                                         

Sono passati solo due mesi,quasi tre,e piano piano si stringono legami sempre più  forti con tutti.  Alcune volte ci sono delle incomprensioni con la organizzazione ospitante: a volte capita spesso che si diano certe cose per scontate ma magari il volontario non le capisce oppure non ne è semplicemente al corrente. Se dovessi dare un parere generale sull’esperienza fino ad  ora vissuta direi che è davvero intensa e ricca di emozioni diverse, nessun mese è uguale all’altro. Va sicuramente vissuta! Infatti consiglierei lo sve  perché è un’ esperienza unica,può sembrare banale come aggettivo ma non sai com’ è finchè non la vivi,durante questa cresci ,cresci mentalmente ,cambia la visione di vedere il mondo attorno a te,cambia la tua visione nei confronti della gente, la tua mente si apre,si apre a nuove lingue,nuove tradizioni, nuove culture e nuove esperienze.Infatti a scrivere tutto ciò faccio davvero fatica. 

 

 

Un consiglio a tutti i ragazzi e le ragazze: Abbandonare la paura e lanciarsi in tutto,a cominciare dal chiedere qualsiasi cosa,anche se all’inizio ci si sente persi e magari l’inglese non è eccellente. Parlare se non si è a proprio agio,ogni progetto ha un proprio programma ma è il volontario che lo renderà unico e indimenticabile. è un pezzettino di strada, la nostra.”

Giulia

 

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