Diego è ormai giunto quasi al termine del suo percorso con il Corpo Europeo di Solidarietà che lo ha catapultato per sei mesi nella città spagnola di Murcia. Durante il suo percorso nel progetto “Educating City” ha imparato sicuramente tanto, mettendosi in gioco, stringendo nuove amicizie e raccogliendo il meglio che la città e questa opportunità potessero offrirgli. Leggiamo cosa ci racconta del suo ultimo periodo:

Questo è stato un mese strano, un susseguirsi di eventi, attività e emozioni che sarà difficile dimenticare.

Grande tema del mese si può riassumere nella parola Erasmus, ragazzi che come me sono arrivati in questa città un po’ allo sbaraglio, in cerca di connessioni, divertimento e sicurezze in un posto completamente nuovo, radicato alle sue origini, con uno spagnolo parlato in una maniera così dialettale da sembrare un’ altra lingua.

È con loro che ho passato la maggior parte del mese, facendo da guida, anche mentore a volte, per fargli scoprire questa città e dargli quante più informazioni possibile per vivere al meglio la loro esperienza, così come gli Erasmus della “vecchia stagione” hanno fatto con me.

Con loro abbiamo fatto una giornata dove in 180 abbiamo conquistato una spiaggia intera, partecipato ad un torneo di basket 3 vs 3 nella piazza dell’ università, passato nottate che definire pazze è poco e attività culturali rese le più divertenti possibile.

Oltre a ciò, il lavoro è continuato a gonfie vele, finendo di organizzare le feste patronali, lavorandoci e vivendole in prima persona, installando una mostra d’arte di livello europeo, seguendo concerti, diventando per una notte divulgatore artistico in spagnolo e inglese, ma anche e soprattutto giurato delle sfide culinarie della città.

Il mese di settembre, per quanto intenso sia stato, inizia a racchiudere anche questo senso di traguardo, ultima meta di questo fantastico viaggio; in quantoi miei compagni di avventura stanno lentamente andandosene tutti, uno ad uno, a causa del termine del loro progetto ESC o del loro Erasmus.

Le ultime settimane, infatti, per quanto siano stateveramente fruttuose dal punto di vista lavorativo e di divertimento personale, sono state anche toccate da questo “fantasma della partenza”, ossia della fine del mio viaggio.

I miei ultimi 20 giorni di attività e di eventi non sono però ancora finite, e ora è il momento di prepararsi al meglio per viverli a pieno e tornare a casa con le migliori sensazioni e soddisfazioni.”

Diego

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