Alice ci racconta in questo articolo la sua esperienza da volontaria a Cipro, tra l’apprendimento della lingua, l’incontro e la conoscenza di una nuova cultura e della realtà locale. 

Ecco le sue parole: 

Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete
fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre
vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite. – Mark Twain

3.04.2019. È la sera prima della partenza e ricevo una piccola foto dalle mie amiche
con questa scritta sul retro. Solo in quel momento realizzo che in meno di 24 ore mi
sarei ritrovata su un aereo diretto a Cipro, e che li avrei trascorso i futuri 6 mesi.
La curiosità e la voglia di vivere una nuova avventura hanno vinto sulle paure. Lasciare
casa rende vulnerabili poiché ci si ritrova a fare i conti con le proprie fragilità e si può
contare solo su se stessi.
Ma è proprio questa la grande opportunità da cogliere: la possibilità di superare i propri
limiti.
Viaggiare significa conoscere nuovi Paesi e culture, e da questo confronto il nostro
pensiero e il nostro modo di essere possono cambiare. Infatti la vera sfida non è quella
di allontanarsi da casa – le persone che ci amano rimangono nella nostra vita nonostante
il tempo e la distanza – ma quella di essere pronti a mettere in discussione se stessi e
tutto quello a cui si è sempre creduto. Viaggiare è espandere gli orizzonti entrando in
contatto con realtà che inevitabilmente influenzeranno ciò che siamo.
ESC significa vivere un Paese a 360 gradi, cogliendone ogni singola sfaccettatura.
Questi mesi sono stati intensi: sono riuscita a migliorare il mio inglese (oltre ad aver
iniziato a studiare Greco), ho imparato l’importanza di attenzione, inclusione e
partecipazione organizzando giochi ed attività con i bambini a scuola e nel mio piccolo
mi sono ritrovata ad essere un punto di riferimento. Ho imparato a lasciarmi coinvolgere
aiutando amici a organizzare eventi, dalla raccolta di materiali scolastici per aiutare
famiglie in difficoltà a cene di beneficenza.
Ho avuto la possibilità di visitare tanti villaggi e città dell’isola e durante questi piccoli
viaggi ho ascoltato storie: di volontari, di ragazzi, di chi scappa dalla guerra e di chi si
scontra ogni giorno con il dramma di un Paese e di una capitale divisa (tra Repubblica
Turca di Cipro del Nord e Repubblica di Cipro).
Tramite questi frammenti di vita ho conosciuto la storia e le tradizioni di questo Paese.
Viaggiando si impara ad andare oltre le apparenze, si impara a conoscere e a vedere la
diversità come un arricchimento e non come un problema: entrare in contatto con cose
nuove ci fa prima di tutto riscoprire noi stessi.
Viaggiando si abbattono i pregiudizi e si impara ad osservare e ad ascoltare senza
giudicare. La prima cosa che si nota quando si incontra un’altra realtà sono le
differenze, eppure basta davvero poco per rendersi conto che il mondo non è poi così
grande come sembra, che nonostante i chilometri e gli oceani che ci separano gli uni
dagli altri siamo comunque tutti sotto lo stesso cielo e le paure e i sogni che ci
accomunano sono gli stessi.

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