Non sono molti gli Istituti Comprensivi ad approfittare delle opportunità di Erasmus+, ma sia ad Iseo che a Calvisano, alcuni insegnanti e giovanissimi studenti dai 10 anni in su hanno sperimentato la mobilità europea tramite i progetti “Complexus” ed “Eco-logic”.
Entrambi i progetti, realizzati con il supporto di Atelier Europeo, erano stati avviati nel 2019 ma, a causa del COIVD-19 hanno subito qualche rallentamento nella programmazione delle attività all’estero, ripartendo con grande entusiasmo nell’anno scolastico appena concluso.

A Iseo e Paratico, gli alunni delle scuole Primarie e Secondarie hanno portato avanti attività di cittadinanza europea, giochi interattivi, canzoni, leggende e tradizioni, tramite l’uso del digitale e hanno realizzato gli incontri online con gli studenti della scuola Los Abetos di Manzanares El Real (Spagna), dell’Istituto di Podstawowa (Polonia) e dell’Ecole Vladislav Ribnikar di Belgrado (Serbia).

Per i docenti si sono svolte tre mobilità in presenza (a Iseo, a Manzanares El Real e a Cracovia): occasioni di incontro, scambio di esperienze e buone prassi, che hanno portato nuova motivazione e arricchito il bagaglio esperienziale di ciascuno, promuovendo il senso di appartenenza alla comunità locale, nazionale ed europea.
“L’esperienza di mobilità presso i nostri partner ci ha permesso di riportare nelle proprie classi innovazioni metodologico-didattiche e stimolanti per gli alunni”, ci hanno raccontato le docenti, convinte del valore aggiunto di opportunità di confronto e apertura, dopo un lungo periodo di isolamento e difficoltà, a discapito della didattica. Gli incontri virtuali hanno permesso di coinvolgere circa 100 alunni per ogni mobilità, dai bambini più piccoli della primaria, ai ragazzi di terza secondaria.
L’esigenza di dover utilizzare la lingua inglese al fine di comunicare con i partner europei ha aumentato notevolmente la motivazione all’apprendimento della prima lingua comunitaria mentre la necessità di lavorare online ha migliorato le competenze di tutti in ambito tecnologico.

Per insegnanti e studenti di Calvisano è stato possibile ripartire con le mobilità presso le scuole partner in Danimarca e in Lituania, proprio nelle ultime settimane dell’anno scolastico.
“Di sicuro consiglierò questa esperienza. Per relazionarci con le famiglie da cui eravamo ospitati abbiamo dovuto utilizzare l’inglese e ritengo la cosa molto importante.” ci racconta Diego, appena rientrato dalla Lituania, insieme a Stella che ha approfittato di questa opportunità per il suo primo viaggio all’estero “Questa è la prima volta che vado all’estero, grazie a questa esperienza mi sento più indipendente e aperta verso gli altri paesi. Devo dire che il primo giorno l’ho passato ad abituarmi alla cultura diversa da quella italiana, ma non posso negare di essermi divertita e grazie a questa occasione ho potuto incontrare nuove persone e stringere amicizie.”
Testimonianze di giovanissimi studenti (12/13 anni) che hanno saputo mettersi in gioco, adattandosi alle diverse abitudini e culture, viaggiando senza la propria famiglia, per sperimentare la cittadinanza europea.

Da non sottovalutare il tema trattato dal progetto “Eco-logic” che, come spiega Martina, ha permesso loro di diventare più consapevoli rispetto ai temi ambientali e sul quale ha lavorato anche l’Istituto Comprensivo per organizzare l’accoglienza degli amici dalle quattro scuole partner, provenienti da Lituania, Portogallo, Danimarca e Grecia.
Numerose sono state le famiglie contente di ospitare i giovani studenti e vivere l’esperienza di scambio culturale con i propri figli e gli amici europei. Esperienze di vita europea, che ci permettono di sentire l’Europa non più tanto lontana.
«Sono passati più di tre anni dall’ultimo viaggio fuori dall’Italia e per me ricominciare a farlo all’interno di questo progetto è stata una emozione unica – racconta Pietro Paolo Lombardi, docente dell’IC di Calvisano – abbiamo visitato una terra lontana, ma che in realtà si è rivelata molto più simile ai nostri luoghi di quanto pensassi. Questo dà la misura di quanto sia importante per i ragazzi e anche per noi docenti confrontarsi con il diverso e comprendere che ci sono sempre punti in comune. Ho visto come, i ragazzi e noi docenti dal primo giorno in cui siamo arrivati, siamo cambiati e abbiamo iniziato ad interagire a confrontarci e portare a casa ognuno di noi un pezzettino di ogni parte d’Europa. Vorrei che ci fossero altri progetti che permettano ad altri ragazzi di fare questa esperienza che sviluppa tutte quelle soft skills che a volte a scuola, in una classe è difficile far comprendere fin in fondo».

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